Ripensare il tempo attraverso l’episodio dei dormienti: da Aristotele ad Abū’l-Barakāt al-Baġdādī
Abstract
L’articolo si propone di considerare l’impiego dell’episodio dei dormienti nella controversa indagine sullo statuto del tempo. L’episodio, che viene citato per la prima volta nella Fisica di Aristotele per dimostrare come il tempo sia imprescindibile dal movimento percepito dall’anima, è riproposto – attraverso la mediazione di Avicenna – nel Kitāb al-Mu‘tabar, o “Il libro di ciò che è stato stabilitonattraverso l’indagine personale” del filosofo di origine ebraica Abū’l-Barakāt. Nelle sue pagine, la proposta è quella di rimodulare l’originaria storia, di immaginare cioè uno scenario diverso che renda conto, in definitiva, del necessario scollamento tempo-movimento: più che essere un accidente delnmovimento, il tempo è, nella lettura assolutamente innovativa di Abū’l Barakāt, misura dell’esistenza.
Parole chiave: Tempo, Movimento.
Autori: Aristotele, Abū’l-Barakāt, Dormienti.
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